Wednesday, 2 September 2015

Il Padiglione festeggia i 40 anni della Repubblica d'Angola

Il Padiglione dell’Angola ha organizzato tre giornate di eventi, il 27, 28 e 29 agosto, per coinvolgere i visitatori di Expo 2015 nei festeggiamenti per l’Indipendenza del Paese.
Infatti questo anniversario, che gli angolani celebrano a novembre, quest’anno è particolarmente importante perché è una cifra tonda: sono passati quarant’anni dalla fine della guerra civile nel 1975. È stato molto importante per il Padiglione poter organizzare l'anniversario all'Expo per mostrare a tutti, e soprattutto ai giovani, i valori sui quali si è basata la rivoluzione che ha reso l'Angola indipendente dal Portogallo.Il padiglione ha scelto di festeggiare con un ricco programma di iniziative culturali e di intrattenimento con presentazione di libri, conferenze, musica e degustazioni.





La commissaria Albina Assis Africano ha deciso di inaugurare le giornate dell'Indipendenza dell'Angola con un evento dedicato ai bambini: il giovanissimo Henda di dieci anni ha presentato il suo libro, che racconta come superare le proprie paure grazie al coraggio e alla fantasia. I bambini hanno poi potuto giocare con i palloncini e realizzare bellissimi disegni.





Il 28 agosto nella sala conferenze del Padiglione Arlindo Macedo (Direttore della Comunicazione), Albina Assis Africano (Commissario Generale) e Simão Ditutala (Vicecommissario) hanno aperto ufficialmente le danze. Protagonista assoluto della conferenza è stato Patrìcio Batsikama, giovane storico e filoso angolano, che ha presentato il suo libro. Si tratta di una biografia di José Eduardo dos Santos, leader della lotta per l’indipendenza e padre nella nazione angolana. 


La conferenza è stata un momento importante per il padiglione dell'Angola e per Expo, una conferenza ricca di contenuti sulla nascita dello Stato e della Repubblica d'Angola, ma anche sulle sfide del futuro dal punto di visto dello sviluppo agricolo, economico, politico e culturale. 






L’ultimo giorno di festeggiamenti, il 29 agosto, il Padiglione ha ospitato Elsa Maria Barber, scrittrice e giurista che ha presentato il suo libro “Attività sostenibili in Angola”. Attraverso l’opera lei è riuscita a spiegare la strategia principale attraverso cui l’Angola sconfigge la fame: il paese riesce a sfruttare i propri usi e costumi per mantenersi attraverso il commercio di prodotti alimentari locali.




Le celebrazioni sono state un'ottima occasione per riflettere sui grandi traguardi che l'Angola ha raggiunto, ma anche sui problemi che persistono in questo Paese che ha raggiunto l'indipendenza economica ma lotta ancora per quella politica.








Dopo le varie conferenze gli ospiti hanno assistito ai concerti di Gelson Castro e della band Muxima Uami,  e il ristorante Canella Gourmet ha offerto dei cocktail per festeggiare l'indipendenza dell'Angola e il suo primo promotore, José Eduardo dos Santos. La bravissima chef Elsa Viana ha, come sempre, stupito tutti.




La foresta di Mayombe. Il secondo polmone verde del mondo

Nella provincia di Cabinda, nel nord dell’Angola, si estende parte della foresta di Mayombe: il secondo polmone verde del mondo.  Dopo l’Amazzonia la foresta africana è la più estesa del pianeta con una superficie di 290 000 ettari totali su un territorio di tre stati: Congo, Gabao e Angola.
70 270 km di straordinaria biodiversità, acque abbondanti e una bellezza da togliere il fiato.



Alberi alti più di 50 metri dove ammirare ogni sfumatura di verde. Elefanti, rinoceronti, scimmie, gorilla, scimpanzé, bradipi, pacaças, pappagalli grigi e parrocchetti abitano indisturbati la foresta.
Una meraviglia naturale ricca di specie, ben conservata che si auto rigenera naturalmente e rapidamente.

Una risorsa da preservare e da far conoscere a tutto il mondo.
La foresta di Mayombe è anche un luogo dell’immaginario per tutti gli angolani. Ha fatto da sfondo a racconti, storie di romanzieri popolari e leggende e continua a essere profondamente connessa con lo spirito e la vita del suo popolo.


Scoprite il video ufficiale!



Friday, 21 August 2015

Nei colori di Maiomona Eduardo Vua: tra cubismo, impressionismo e iconografia angolana

Il lavoro di Eduardo Vua è marcato da uno stile molto personale: cubismo, impressionismo e cultura angolana vengono reinterpretati e ricreati in un universo personale ricco di suggestioni.


Grande attenzione viene data alle disuguaglianze sociali, all’ingresso della tecnologia nei rapporti umani, all’accesso al cibo , all’importanza dell’educazione e del capitale culturale, alla famiglia come base sociale per lo sviluppo individuale e all’"Angolanità" come insieme di tradizioni e valore identitario.











 Un cromatismo d’impatto, stilemi tipici delle avanguardie europee e graffitismi ancestrali cattureranno la vostra attenzione portandovi dentro ad ogni quadro.



Monday, 17 August 2015

Le Grotte di Nzenzo: una meraviglia da scoprire tra incanto e mistero

Nella provincia di Uìge esiste un luogo misterioso, affascinante e incontaminato. 
Le grotte di Nzenzo si trovano nascoste nel mezzo di una foresta. Un’acqua limpida sgorga naturalmente dalle sue pareti, nessuno sa da dove provenga.






















Numerosi riti sono legati a questo luogo carico di misticismo, si narra che anticamente i coloni insieme alla popolazione locale arrivassero lì per festeggiare il Natale.




Le grotte furono anche usate come nascondiglio durante la guerra ora i turisti stanno iniziando a scoprire questa meraviglia naturale.

Visitare queste grotte è un’occasione per lasciarsi stupire, abbandonarsi al mistero e osservare il placido scorrere della purezza e della tranquillità di queste acque.



Friday, 14 August 2015

Dalla Russia all'Angola con...gusto!

Angola e Russia sembrano Paesi molto lontani, ma non in Expo! Ieri, giovedì 13 agosto, le rispettive tradizioni culinarie si sono unite in un pomeriggio all’insegna del gusto e del melting pot.


Sergey Biniavsky, vice chef del rinomato ‘Café Puskin’ di Mosca e Luis ‘Kitaba’, chef del padiglione Angola, hanno creato in esclusiva un piatto speciale: mousse di Kisaca (foglie di manioca) e arachidi con pomodoro su tradizionale pane nero di Borodinò con burro al limone. 

Le sterminate coltivazioni di segale del nord della Russia e la manioca che cresce al caldo  e alla luce dei terreni angolani si sono unite in un assaggio che è molto piaciuto ai partecipanti della degustazione. 


Il pomeriggio è stato accompagnato dalle danze dei Kina Ku Moxi e molto apprezzato dal pubblico di Expo.

Una cucina, quella angolana, ricca di contaminazioni, versatile, e decisa che ben si adatta a viaggiare tra paesi e popoli diversi. Quale sarà la prossima tappa?