Friday 21 August 2015

Nei colori di Maiomona Eduardo Vua: tra cubismo, impressionismo e iconografia angolana

Il lavoro di Eduardo Vua è marcato da uno stile molto personale: cubismo, impressionismo e cultura angolana vengono reinterpretati e ricreati in un universo personale ricco di suggestioni.


Grande attenzione viene data alle disuguaglianze sociali, all’ingresso della tecnologia nei rapporti umani, all’accesso al cibo , all’importanza dell’educazione e del capitale culturale, alla famiglia come base sociale per lo sviluppo individuale e all’"Angolanità" come insieme di tradizioni e valore identitario.











 Un cromatismo d’impatto, stilemi tipici delle avanguardie europee e graffitismi ancestrali cattureranno la vostra attenzione portandovi dentro ad ogni quadro.



Monday 17 August 2015

Le Grotte di Nzenzo: una meraviglia da scoprire tra incanto e mistero

Nella provincia di Uìge esiste un luogo misterioso, affascinante e incontaminato. 
Le grotte di Nzenzo si trovano nascoste nel mezzo di una foresta. Un’acqua limpida sgorga naturalmente dalle sue pareti, nessuno sa da dove provenga.






















Numerosi riti sono legati a questo luogo carico di misticismo, si narra che anticamente i coloni insieme alla popolazione locale arrivassero lì per festeggiare il Natale.




Le grotte furono anche usate come nascondiglio durante la guerra ora i turisti stanno iniziando a scoprire questa meraviglia naturale.

Visitare queste grotte è un’occasione per lasciarsi stupire, abbandonarsi al mistero e osservare il placido scorrere della purezza e della tranquillità di queste acque.



Friday 14 August 2015

Dalla Russia all'Angola con...gusto!

Angola e Russia sembrano Paesi molto lontani, ma non in Expo! Ieri, giovedì 13 agosto, le rispettive tradizioni culinarie si sono unite in un pomeriggio all’insegna del gusto e del melting pot.


Sergey Biniavsky, vice chef del rinomato ‘Café Puskin’ di Mosca e Luis ‘Kitaba’, chef del padiglione Angola, hanno creato in esclusiva un piatto speciale: mousse di Kisaca (foglie di manioca) e arachidi con pomodoro su tradizionale pane nero di Borodinò con burro al limone. 

Le sterminate coltivazioni di segale del nord della Russia e la manioca che cresce al caldo  e alla luce dei terreni angolani si sono unite in un assaggio che è molto piaciuto ai partecipanti della degustazione. 


Il pomeriggio è stato accompagnato dalle danze dei Kina Ku Moxi e molto apprezzato dal pubblico di Expo.

Una cucina, quella angolana, ricca di contaminazioni, versatile, e decisa che ben si adatta a viaggiare tra paesi e popoli diversi. Quale sarà la prossima tappa? 











Thursday 6 August 2015

La gola di Tundavala: la seconda meraviglia d’Angola



Nei pressi della città di Lubango si può assistere ad uno spettacolo naturale che lascia senza parole. Questo luogo meraviglioso si può raggiungere in macchina: la bellissima strada che non è asfaltata, ma sterrata, attraversa un ampio altipiano con un paesaggio lunare di rocce.






Così si raggiunge la montagna Tundavala, che dopo aver superato i 2200 metri di altitudine, scende bruscamente in una gola dal dislivello di circa 1000 metri. Si tratta della Gola di Tundavala, una visione impressionante sopra le nuvole, dove l’aria è limpida.






Si tratta di un ottimo punto panoramico: dall’alto del promontorio si può osservare il meraviglioso panorama che si estende per decine di chilometri, grazie ad una piattaforma di cemento costruita in un punto strategico. Per farsi un’idea dell’altezza si può lanciare un sasso: per sentire il tonfo della caduta è necessario attendere circa otto secondi.


Venite a visitare le meraviglie dell'Angola a Expo 2015, e lasciatevi convincere da queste fotografie a partire alla volta di luoghi mozzafiato!


Wednesday 5 August 2015

Lo speciale menu dello Chef Kitaba

Probabilmente avete già sentito parlare di Kitaba, Luis Felipe da Costa Miguel: lo chef più giovane di Expo, 30 anni, ambasciatore della cucina angolana nel mondo.
Il suo gelato al Baobab ha spopolato in questi primi mesi dell’Esposizione.
Il ristorante al piano terra del padiglione è sempre animato a tutte le ore.  Cucina tradizionale è la sua parola d’ordine: pollo Muamba, kibeba (polpo), riso ai frutti di mare, polipo, branzino ai ferri, insalata tropicale.
I piatti dello Chef vengono dal cuore dell’Angola. Kitaba ha viaggiato nei villaggi più remoti  alla scoperta delle tradizioni autentiche e delle spezie più usate.
Il tocco personale che insaporisce i suoi piatti è la pasta di arachidi “Kitaba”, appunto, nella lingua locale.
Luis tiene una rubrica di cucina alla TV angolana; sorridente e spigliato vi mostrerà con entusiasmo le sue creazioni in un ottimo italiano imparato a Pescara, città che lo ha ospitato per 5 mesi per uno scambio culturale tra chef.

Per lui la cucina del suo Paese è “una scoperta dei sapori dei quattro angoli del mondo” , la sua missione è farla uscire dall’Angola per entrare a far parte della cultura gastronomica del mondo. 


Lo speciale menu dello Chef Kitaba



Ecco il menu che lo Chef Kitaba ha preparato durante il cooking show del 15 luglio.
Durante la serata ha deliziato i palati dei più noti giornalisti di gastronomia e food bloggers italiani servendo piatti della tradizione culinaria angolana.
Hanno predominato il pesce e la carne, immersi negli aromi delle spezie, dell’aglio e dell’okra.
La buonissima cena si è conclusa con un dolce spettacolare, che ha lasciato gli ospiti a bocca aperta.








Intervista allo Chef Kitaba

Quale colore ti fa tornare alla mente la tua terra, l’Angola?
Il verde, perché è il mio colore preferito, il colore che mi fa pensare all'Angola e alla sua meravigliosa vegetazione.

Quale sapore ti ricorda le tue origini?
La kitaba, la salsa di arachidi, che amo mangiare da sempre.

Se pensi all’Angola, qual è la prima immagine che ti viene in mente?
La Serra de Leba, una strada naturale bellissima e unica al mondo.


Parlaci delle donne della tua famiglia…

La donna più importante per me, e per la mia formazione culinaria, è stata mia madre che mi ha insegnato a cucinare.
La prima volta che abbiamo cucinato insieme mi sono divertito, poi è diventata rigorosa ed esigente e sono iniziate le discussioni tra noi. Però quando ho cominciato ad ascoltarla capendo meglio ciò che diceva e sono diventato bravo in cucina, il nostro rapporto è migliorato molto.
Anche mia nonna mi ha insegnato molto.
Quindi posso dire che le donne della mia famiglia sono state le mie bravissime insegnanti.