Thursday 29 October 2015

Morro do Moco e cascate di Rio Chiumbe: scopriamo le meraviglie d'Angola

Continuamo con la scoperta delle meraviglie di questo paese affascinante.
La quinta è Morro do Moco: è il punto più alto in Angola . Si trova nella provincia di Huambo , nel comune di Londuimbali e ha 2.620 m di altitudine. 85 ettari di bosco di montagna ancora intatti, rifugio di numerose specie in via di estinzione. Un luogo incantevole dal punto di vista naturale e una meta interessante per il turismo sostenibile e gli appassionati di canoa.





Veniamo all’ultima meraviglia dell’Angola, le cascate di Rio Chiumbe sono situate vicino al villaggio di Dala , vicino al ponte che collega la strada dalla Provincia di Lunda per Moxico .
Impossibile restare indifferenti al suo passaggio, il fiume che dà loro il nome crea un paesaggio naturale di rara bellezza. 





Thursday 15 October 2015

Januario Jano porta la street art al padiglione Angola con la sua Pop Orgy

Januario Jano ha inaugurato la sua esposizione "Pop Orgy" nella nostra Gallerie d’arte contemporanea.
Conosciuto anche come Jano Mcbeeboo, ha elaborato uno stile di espressione artistica personale “The Kwick pop”. Le sue opere prendono le mosse dalla street art, attingendo dall’immenso inventario della pop art e dell’arte urbana. Un vortice che ci porta all’interno del quotidiano bombardamento mediatico e di immagini declinato attraverso quattro macro temi della Pop Orgy: party, sesso, razza, guerra.






Le installazioni sono una critica e uno spunto di riflessione sulla nostra interazione con l’ambienturbano: dalla predominanza della tecnologia a discapito di ogni altro aspetto dell’esistenza alla portata distruttiva dell’uomo verso l’ambiente. Una visione di speranza accompagna però lo sguardo di Jano.

 “Essendo arrivata al grado zero, la società è costretta a guardarsi indietro e a porre nuove basi.”





Tu lavori con le immagini e la cultura pop, come possono “nutrire” l’arte? Qual è la relazione tra la cultura africana e la cultura pop occidentale? Come ne è influenzata e qual è il suo apporto?

Sì, io lavoro con la cultura pop ma in un contesto molto personale, cerco di non fare caso al rumore eccessivo riguardo la cultura pop ma di adattarla alle mie esperienze personali che hanno a che fare con la memoria e l’identità.
L’arte può essere nutrita da qualsiasi influenza e esperienza, in questo caso la cultura pop ha un impatto diretto sulla mia pratica, prendo risorse e elementi per fonderle in quello che faccio.
In merito alla relazione tra l’Africa e la cultura pop, è una situazione a due facce, l’Africa ha una ricchezza e una vastità di elementi culturali che non sono ancora stati ampiamente esplorati in relazione alla cultura occidentale, ma questo mostra che ciascuna parte può trarre benefici dall’altra, che in un’ottica positiva è salutare …

Lavori anche con lo spazio urbano; come pensi che l’interazione tra spazio e concetti sia stata affrontata da questa Expo?
Lavoro con lo spazio urbano e in particolare interagisco con supporti urbani, in altre parole facendo street art, mi interessa l’intera scena artistica. È la prima volta che sono a Milano e, prima di Expo stessa, provo a esplorare la città e la sua scena urbana. Ci sono un po’ di differenze con le altre città in cui sono stato, ho notato che la sua peculiarità è collegata alla storia italiana.  Per quanto riguarda Expo, sono colpito dall’impressione generale e dell’impatto dell’evento stesso, è stato ben pensato e pianificato, ha un aspetto organico che non satura lo spazio circostante grazie all’uso ridotto di cemento e vetro. Ben fatto.

Come la tua esibizione “Pop orgy” è legata a “Seeds of Memory”?

Il mio progetto è stato sviluppato per adattarsi a un contesto ampio, ha una relazione diretta con Seeds of Memory per il suo DNA , Pop Orgy assume le influenze culturali e l’attuale stato della nostra società contemporanea, l’uso eccessivo delle tecnologie così come influenzano il nostro stile di vita. Parlo di appropriazione, ricerca di identità e esperienze personali  e questo ha un collegamento diretto con la memoria, tutti questi elementi insieme possono essere tradotti come “Seeds of Memory”.

Hai lavorato al design del merchandising del padiglione, cosa ne pensi dello sviluppo del tema?
Sì, ho lavorato al design, lo sviluppo e la produzione del merchandising del padiglione, un compito molto impegnativo, ma con la collaborazione di altre persone tutto è stato possibile. Il tema di Expo è molto vasto, questo ti dà molto spazio per giocare sul concetto di responsabilità. Alla fine dopo ore e mesi di progettazione  penso ci sia stato un buon risultato.














Saturday 10 October 2015

Visita virtualmente l'Angola con Layar


Da oggi gli oggetti di tutti i giorni si trasformano in contenuti interattivi grazie a Layar, l'applicazione della realtà aumentata. Questa applicazione gratuita, creata nel 2009 da una società olandese, consente di accedere a contenuti multimediali semplicemente fotografando delle immagini.



Il gruppo portoghese United Creative ha deciso di creare delle cartoline che funzionano con la Realtà Aumentata. Così i loro clienti possono interagire con i contenuti, incluse le telefonate dirette e i collegamenti alle pagine facebook.

In occasione dell'Expo 2015 di Milano, il Padiglione dell'Angola presenta quattro fotografie simboliche e invita tutti gli interessati a scaricare l'applicazione sul loro smartphone o tablet per conoscere la cultura angolana attraverso vari video e suoni.









Thursday 8 October 2015

La "Mestizo Cuisine" di Elsa Viana, la chef globe trotter del padiglione Angola

Conosciamo da vicino Elsa Viana. La chef globe trotter della terrazza del padiglione Angola.
Al  “Cannella Gourmet”, nel fantastico scenario della terrazza del padiglione angolano con vista su tutto il Decumano, la Chef Elsa Viana ha cucinato i piatti che l’hanno resa celebre nel suo paese, all’estero e soprattutto a Expo Milano 2015.


La cucina di Elsa, inevitabilmente, rispecchia il suo percorso di vita, fatto di viaggi ed esperienze lavorative differenti: lei ama definirla “Mestizo cuisine”, un mosaico di odori, sapori e colori provenienti da tutto il mondo.  L’apertura verso culture diverse è la chiave di volta che le ha permesso prima di lavorare come traduttrice e poi di diventare ambasciatrice della cucina angolana, creando i piatti “meticci”, come a lei piace definirli.  



Elsa Viana, Chef melting pot, nasce da padre portoghese e madre angolana, ha frequentato una scuola di cucina a Parigi ed è sposata con un tedesco. La sua cucina è una contaminazione tra la tradizione angolana e quella europea. Guarda al futuro rinnovando i piatti tipici, senza dimenticare le proprie radici. Le sue portate sono “opere d'arte”, uno spettacolo per gli occhi e per la gola. La cucina angolana è del tutto particolare, probabilmente unica nel suo genere; diversità e semplicità sono le qualità che più la descrivono.


  • Da dove arriva la tua passione per la cucina?
  • Da quando ero una bambina. All’età di 6 anni avevo già la mia mini cucina in cui mi dilettevo a “cucinare”! Questo me lo ricordo chiaramente …
Ho ancora il libro di cucina scritto da mia madre in cui ho trovato alcune ricette scritte da me, quando ero piccola.

  • Hai sempre desiderato fare la chef o il tuo percorso di vita ti ha portato alla cucina?
  • La passione è sempre stata lì, la direzione anche. Il problema è che per essere un cuoco devi scegliere tra la vita familiare e la professione: non puoi essere una moglie e una madre e avere il tempo di stare a casa. Quindi, per quasi 20 anni, ho avuto una carriera di successo come traduttrice e segreteria esecutiva. Quando l’opportunità ha bussato alla mia porta, contro ogni previsione, ho lasciato tutto alle mie spalle (incluso mio marito) e sono andata a Parigi dove sono rimasta per imparare dai migliori!
  • Dove hai viaggiato? Com’è stata “contaminata” la tua cucina?
  • Devo davvero ringraziare Dio per la mia vita. Ho avuto l’occasione di avere dei genitori che mi hanno esposto a diverse culture sin da quando ero bambina. Da adolescente, ho dovuto lasciare l’Angola a causa della guerra e, insieme alla mia famiglia, sono venuta in Europa. Non ho mai smesso di viaggiare da allora … prima avanti e indietro dall’Africa, siamo stai in giro per lungo tempo, siamo stati in diversi paesi di tutti i continenti, ho incontrato persone così diverse e provato così tanti cibi … però mi sono perdutamente innamorata di Salvator de Bahia in Brasile e dopo con la Nuova Zelanda. Anche l’India mi ha colpita. Per cui il mio cibo è un mosaico: rappresenta le mie radici angolane e portoghesi, grazie alle quali ho fatto un po’ di esperienza come globetrotter! È una fusione, infatti, ma “Mestizo cousine” è come mi piace definire il cibo che preparo.
  • I tuoi piatti sembrano opere d’arte. Pensi che la cucina abbia un rapporto con l’arte? Quanto conta l’esperienza “estetica” del piatto? L’equilibrio di sapori, colori e forme?
  • Assolutamente! Gli occhi sono i primi a “mangiare! Credo che debba venire l’acquolina in bocca anche solo guardando un piatto appena prima di mangiarlo. Deve essere bilanciato: colore, aspetto, profumo e sapore…

  • Quando hai realizzato che nella tua vita saresti diventata una chef? È stata dura?
  • Non ho mai pensato che sarei diventata una “Chef”! La mia passion per il cibo e le persone mi ha guidato fin qui! Si, sono stata discriminata, non solo per essere una donna, ma anche per il colore della mia pelle… e la mia età. Ho iniziato un po’ tardi, sai? Ma ciò che non ti uccide ti fortifica, giusto?
  • Come l’esperienza del “viaggio” si lega al cibo e in particolare alla cucina?
  • Bhe, tutti noi abbiamo la tendenza a replicare ciò che vediamo e sentiamo. Quando viaggi così tanto, il tuo cervello processa e tiene in mente tutte le cose nuove. Prima o poi, si rifletterà tutto su ciò che fai e che dici, non credi?
  • Qual è il tuo sogno per il futuro?
  • Condividere le mie ricette e avere una mia linea di prodotti 
  • Pensi che il mondo dell’alta cucina sia in mano agli uomini? Esiste molta disparità? Perché una tradizione così legata al “femminile” è spesso gestita dagli uomini?
  • Certo che lo è! Il fatto è  innegabile. Perchè? Per le ragioni che ho detto prima- la cucina richiede un impegno totale. Hai mai notato che la maggior parte degli chef hanno avuto più di un matrimonio? Facci caso...
  • La cosa più divertente è che gli uomini credono che la cucina professionale sia loro territorio- una donna per essere rispettata come Chef deve lavorare il doppio e più duramente per provare che lei “merita” di stare li. Ironico, non trovi? Le donne sono le prime insegnanti degli uomini e poi.. “ per favore fatti da parte, ti mostro come devono esser fatte le cose!!!”
Molte chef donne sono sconosciute nonostante il loro talento. Comunque, ci sono molte donne che detengono diverse Stelle Michelin- non tante comunque.
  • Come credi che il tuo ristorante sia legato al padiglione? Che messaggio vuoi mandare attraverso il tuo lavoro ai visitatori di Expo?
  • The “Cannella Gourmet” è parte del Padiglione dell’Angola. È un’estensione di ciò che mostriamo ai visitatori. Il cibo è anche cultura. Cosa succede quando grandi meeting e visite di stato hanno luogo? Tutto finiscono intorno ad un tavolo, no? Il cibo unisce alle persone! Questo è anche un modo, per me, di dire alle persone che sono le benvenute in Angola! Perfavore, continuate a visitare la grande “Mamma Africa!”
  • Ti piacerebbe aprire un ristorante angolano in Italia?
  • Bhe mi è stato già offerto… ma non ho ancora deciso!
  • Dove immagini il tuo futuro?
  • Difficile da dire, ma certamente vicino alla mia famiglia e ai miei amici!… e loro sono sparsi in tutto il mondo!






La quarta meraviglia dell'Angola: la laguna Carumbo. Uno spettacolo naturale segnato dalla leggenda.

La laguna Carumbo è un altro spettacolo naturale dell’Angola. Nasce da un affluente del fiume Luxico ed è caratterizzata da una straordinaria biodiversità. 


Attorno alla sua origine si narra una leggenda. In una notte di freddo un’anziana signora di nome Karumbo cercava accoglienza dagli abitanti del villaggio ma nessuno voleva accoglierla. Solo uno degli abitanti si offrì di darle rifugio. La mattina seguente l’anziana avvertì l’uomo che l’aveva ospitata che una disgrazia si sarebbe abbattuta sul villaggio e che sarebbe stato trasformato in una laguna.
La leggenda probabilmente spiega l’origine vulcanica della laguna che, oltre a una ricca vegetazione, ospita moltissime specie di animali, ippopotami e diversi mammiferi acquatici.





Saturday 3 October 2015

L'Angola si unisce alla giornata a favore della lega italiana per la lotta ai tumori

Prevenire è vivere!

Il 2 ottobre ad Expo è stata la giornata a favore della lega italiana per la lotta contro i tumori. La LILT è stata protagonista di una campagna in rosa che ha unito i diversi padiglioni in Cascina Triulza per un momento di dedicato all’impegno per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori femminili.

L’impegno della LILT per la valorizzazione della donna come catalizzatore di tanti percorsi di prevenzione, educazione e cura ben si coniuga con gli intenti del padiglione Angola.

La commissaria Albina Assis Africano e le donne del padiglione hanno partecipato a questa giornata e alla marcia dedicata alla prevenzione. Preservare la salute delle donne è preservare la base della società.

Un menu in rosa è stato concepito dal ristorante Cannella Gourmet della Chef Elsa Viana, un contributo al femminile per questa importante iniziativa.



Friday 18 September 2015

Angola National Day



Giovedì 17 settembre 2015, l'Angola ha festeggiato la sua Giornata Nazionale all'Expo 2015. Si è trattato di un'occasione unica per condividere con i visitatori di tutto il mondo presenti a Milano le tradizioni del Paese. Parole, danze, colori, gusti e suoni hanno reso possibile spiegare la cultura angolana, o almeno darne un'idea in una sola giornata ricchissima di eventi.



Le celebrazioni sono iniziate all'Expo Centre, con i due inni nazionali dell'Italia e dell'Angola e i rispettivi alzabandiera. Si è trattato di un momento emozionante e molto simbolico: le due bandiere sono state affiancate per rappresentare l'importante legame creatosi all'Expo 2015 tra i due Paesi.








Il sottosegretario agli affari esteri Benedetto Della Vedova ha tenuto il primo discorso.
"Siamo grati all'Angola, il padiglione più grande tra i paesi africani (2000 metri quadrati),dalle tecniche avanzate e di grande richiamo.
Una presenza e una partecipazione attive con eventi, idee e iniziative per realizzare il tema di Expo. 
Ringraziamo anche per il grande impulso fornito dalla Commissaria Albina Assis Africano con la presidenza dello steering committee e la valorizzazione del ruolo della donna nell'Esposizione."


Poi è stato il turno del Vicepresidente dell'Angola Manuel Vicente, che ha ringraziato l'Italia per aver ospitato l'Expo 2015, un'occasione unica che ha permesso l'incontro delle varie culture del mondo.
Ha evidenziato l'importanza della carta di Milano, il cui scopo è garantire a molti Paesi un futuro migliore, per poi invitare tutti a visitare il padiglione angolano.Si tratta del più grande padiglione africano presente all'Expo, e la sua partecipazione costante nei vari eventi è stata riconosciuta e apprezzata.







Poco dopo il gruppo di danza tradizionale angolana Kilandukilo ha sorpreso tutti con un coinvolgente spettacolo. I bravissimi ballerini hanno danzato seguendo il ritmo delle percussioni...







...poi la star angolana Celsio Mambo ha cantato sulla musica di Nanutu.





 




Poi la festa si è spostata nel Padiglione dell'Angola, con un grande buffet preparato dallo Chef Kitaba. Gli ospiti sono stati deliziati con piatti di riso e pesce, assaggi di cous cous con le verdure e i gamberetti, dolcetti di riso e tante altre coloratissime specialità angolane.













Un altro passaggio simbolico della cerimonia è stata la visita del vicepresidente Manuel Vicente al Padiglione Italia.






 

 



Subito dopo è iniziato il pomeriggio in rosa: sul palco del padiglione angolano si sono susseguite le sfilate di moda di Nadir Tati, Carla Silva e Elizabeth Santos, e poi la diva del pop Gersy Pegado ha fatto cantare tutto il pubblico.

 




La serata si è conclusa con le trascinanti performances di Danny e Coreon Du, icone musicali angolane dalla forte contaminazione tra pop e ritmi tradizionali.